jueves, 21 de enero de 2016
SEGUNDO LAPSO
POR FAVOR RECUERDA DEJAR TU COMENTARIO CUANDO ENTRES AL BLOG... ESTO SE TOMA EN CUENTA EN LA FORMATIVA.... EL COMENTARIO LO DEBES HACER EN ITALIANO.
PROGETTO CARNEVALE 2016
COMPRENSIÓN E INTERPRETACIÓN DE TEXTOS
ACTIVIDADES QUE SE DEBEN ENTREGAR EL VIERNES 29 DE ENERO SIN PRORROGA
1) Realizar la lectura MASCHERE TRADIZIONALI. Elaborar un resumen en español ( 2 páginas) tamaño carta, en computadora, letra Arial 12 justificado con interlineado de 1,5. TRABAJO INDIVIDUAL 5%
2) Elaborar con las imágenes que aparecen en el blog, un títere de paleta. Visita la página http://www.ehowenespanol.com/titeres-palitos-helado-como_18766/ para entender que es lo que tienes que hacer. Son 19 imágenes, por favor ponerse de acuerdo en la sección porque solo pueden repetirse 2 veces pulcinella, arlecchino, pierrot, gianduia, brigella, giangurgulo, burlamacco y farinella. TRABAJO INDIVIDUAL 10%
3) GEOGRAFIA DELLE MASCHERE ITALIANE. Elaborar un afiche en una hoja tamaño papel bond. El titulo del afiche GEOGRAFIA DELLE MASCHERE ITALIANE. Presentar un mapa de Italia donde se ubique los distintos personajes del carnaval italiano. TRABAJO EN GRUPO 5%: 4to Año A 7 grupos de 4 integrantes.
4to Año B 7 grupos de 4 y 1 grupo de 3.
5to Año A 7 grupos de 4 y 1 grupo de 3.
5to Año B 6 grupos de 4 y 1 grupo de 5
Ejemplo
4) Elaborar 2 mascaras de Venecia CON PAPEL MACHÉ para niños que se sostengan a la cara con una liga o cinta. Existen muchos tutoriales y blogs donde explican paso a paso como hacerlo. ESCOGER MODELOS AGRADABLES A LOS NIÑOS TRABAJO INDIVIDUAL 20%
EJEMPLOS_
CARNAVAL DE VENECIA EN LOS CEDROS EL MIÉRCOLES 3 DE FEBRERO. 4TO Y 5TO AÑO COMPARSA DE PIERROTS. SE VESTIRÁN DE BLANCO Y NEGRO , O SOLO DE BLANCO, O SOLO DE NEGRO, CON CUELLO HECHO DE PAPEL PLEGADO, MAQUILLAJE A SU GUSTO (BUSCAR MODELOS EN LA WEB) Y CON EL SOMBRERO NEGRO (MALLA DE NYLON NEGRA: PARA HACER LA VUELTA EN EL PELO) ACTIVIDAD COMPLEMENTARIA 3 PUNTOS.
ACTIVIDADES QUE SE DEBEN ENTREGAR EL VIERNES 29 DE ENERO SIN PRORROGA
1) Realizar la lectura MASCHERE TRADIZIONALI. Elaborar un resumen en español ( 2 páginas) tamaño carta, en computadora, letra Arial 12 justificado con interlineado de 1,5. TRABAJO INDIVIDUAL 5%
2) Elaborar con las imágenes que aparecen en el blog, un títere de paleta. Visita la página http://www.ehowenespanol.com/titeres-palitos-helado-como_18766/ para entender que es lo que tienes que hacer. Son 19 imágenes, por favor ponerse de acuerdo en la sección porque solo pueden repetirse 2 veces pulcinella, arlecchino, pierrot, gianduia, brigella, giangurgulo, burlamacco y farinella. TRABAJO INDIVIDUAL 10%
3) GEOGRAFIA DELLE MASCHERE ITALIANE. Elaborar un afiche en una hoja tamaño papel bond. El titulo del afiche GEOGRAFIA DELLE MASCHERE ITALIANE. Presentar un mapa de Italia donde se ubique los distintos personajes del carnaval italiano. TRABAJO EN GRUPO 5%: 4to Año A 7 grupos de 4 integrantes.
4to Año B 7 grupos de 4 y 1 grupo de 3.
5to Año A 7 grupos de 4 y 1 grupo de 3.
5to Año B 6 grupos de 4 y 1 grupo de 5
Ejemplo
4) Elaborar 2 mascaras de Venecia CON PAPEL MACHÉ para niños que se sostengan a la cara con una liga o cinta. Existen muchos tutoriales y blogs donde explican paso a paso como hacerlo. ESCOGER MODELOS AGRADABLES A LOS NIÑOS TRABAJO INDIVIDUAL 20%
EJEMPLOS_
CARNAVAL DE VENECIA EN LOS CEDROS EL MIÉRCOLES 3 DE FEBRERO. 4TO Y 5TO AÑO COMPARSA DE PIERROTS. SE VESTIRÁN DE BLANCO Y NEGRO , O SOLO DE BLANCO, O SOLO DE NEGRO, CON CUELLO HECHO DE PAPEL PLEGADO, MAQUILLAJE A SU GUSTO (BUSCAR MODELOS EN LA WEB) Y CON EL SOMBRERO NEGRO (MALLA DE NYLON NEGRA: PARA HACER LA VUELTA EN EL PELO) ACTIVIDAD COMPLEMENTARIA 3 PUNTOS.
MASCHERE TRADIZIONALI
LA
STORIA DELLE MASCHERE
Forse sono esistite da sempre. Le
portavano gli uomini delle caverne quando si dedicavano ai loro strani riti
magici.Ci sono due tipi di maschere: quelle facciali che nascondono il volto e quelle a elmo che nascondono completamente la testa. C’e’ stato un momento in cui la maschera la portavano tutti. La maschera nel 1800 la si usava nei balli e nei festeggiamenti di carnevale. Cinquecento anni fa gli attori della commedia dell’ arte crearono le maschere personaggio, dal servo sciocco e dall’ intrigante nacquero maschere come Arlecchino e Brighella.
In teatro mantennero a lungo questa caratteristica, finche’ il declino della Commedia dell’ Arte li allontano’ pian piano dai palcoscenici per limitare la loro presenza nei teatri dei burattini e nelle sfilate di carnevale
1.- P U L C I N E L L A
Figura buffa e goffa; un gran
naso, mascherina nera, gobba, cappello a punta, camiciotto e pantaloni
bianchi. E’ una delle maschere italiane più popolari. Probabilmente
originaria di Napoli: anche il suo nome sembra che derivi dal napoletano
“polene” (pulce). E’ una figura essenzialmente popolare.
Impertinente, pazzerello, chiacchierone, e’ la personificazione del dolce far
niente. Le sue più grandi aspirazioni sono il mangiare e il bere.
Pur essendo spesso fatto oggetto di pesanti bastonate, egli riesce simpatico
anche ai potenti che prende in giro e inganna con amabile furbizia.
Pulcinella e’ una maschera di Napoli, forse il suo nome proviene da
“Pulcinello”, cioe’ “piccolo pulcino”. Pulcinella porta il cappello a pan
di zucchero, una maschera nera con il naso adunco, cioè grosso e curvo; poi
indossa un camiciotto e i calzoni molto larghi e bianchi. Porta con sè un
mandolino, sa cantare dolcemente. Le sue scarpe sono nere e lunghe con
dei calzini rosa scuro. Ha l’abitudine di ubriacarsi e di mangiare in
abbondanza; e’ un bastonatore, cioè picchia con il suo bastone. E’ anche
buono, ma egoista, ovvero pensa solo per sè.
2.- A R L E C C H I N O
Il nome deriverebbe dal
francese antico Hellequin, diavolo buffo delle leggende medievali. Nel
XVI secolo Arlecchino divenne la maschera piu’ popolare del Teatro dell’Arte
italiano; all’abito multicolore aggiunse una maschera nera sul viso, un
cappello bianco, una borsa di cuoio legata alla cintura e una spatola di legno
(batocio). Agli inizi personificava il servo lazzarone e truffaldino,
mezzano e cinico. In seguito, soprattutto con Carlo Goldoni, si
trasformo’ nel popolano malizioso ma in fondo onesto e sensato. Compagna
di Arlecchino e’ Colombina.
3.- C O L O M B I N A
L’unica maschera femminile ad
imporsi in mezzo a tanti personaggi maschili e’ Colombina o Smeraldina, briosa
e furba servetta. E’ vivace, graziosa, bugiarda e parla veneziano.
E’ molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura,
e pur di renderla felice e’ disposta a combinare imbrogli su imbrogli.
Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d’ accordo e schiaffeggia senza
misericordia chi osa importunarla mancandole di rispetto. Abitualmente
non porta la maschera e indossa una cuffia e un vestito a strisce bianche e blu
che spiccano sulla gonna blu e sulle calze rosse. Ha il grembiule a balze
e sul lato e’ arricchito da un fiocco rosa. Sulla fibbia delle scarpe
c’e’ un fiocchetto azzurro. E’ allegra e sapiente, civetta e furba,
maliziosa e pungente, spensierata, chiacchierina. Prende in giro le
persone che le stanno vicino ed e’ portata a farsi beffe di loro.
4.- D O T T O
R B A L A N Z O N E
Il Dottor Balanzone e’ un costume
tipico di Bologna; e’ una maschera che rappresenta un personaggio pedante e
brontolone; spesso parla tanto e non conclude niente, ma e’ anche dotto e
sapiente. In testa ha un cappello nero a larghe falde; indossa una toga
lunga e nera, il panciotto e i pantaloni neri. Ha un merletto bianco sui
polsi e, sul collo, un bel colletto di pizzo. Porta le calze bianche e
delle scarpe nere con tanto di tacco. Ha i baffetti all’insu’.
Molto spesso tiene un libro sotto il braccio che completa la sua immagine.
Procede imperterrito nei suoi discorsi senza spaventarsi delle colossali
baggianate che dice.
5.- P A N T A LE O N E
E’ una maschera veneziana;
veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole; ha un camicione
e una calzamaglia rossi con un colletto bianco e sopra indossa un mantello
nero. Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita. In testa
ha una cuffia aderente che sembra un tutt’uno con la maschera. Pantalone
ha un carattere particolare: e’ nervoso e “rompiscatole” perche’ e’ il vecchio
brontolone e testardo. Lui spende poco, e’ attaccato al suo denaro.
Qualche volta la gente lo lascia perdere perche’ si lamenta sempre.
Impersona un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone. Ebbe in un
primo tempo il nome di Magnifico, e assunse poi quello di Pantalone de’
Bisognosi.
6.- P I E R R O T
Tra le maschere straniere la
piu’ famosa e’ Pierrot. Arriva dalla Francia. All’inizio era un
servo sciocco e ingenuo, poi e’ diventato un classico personaggio romantico,
suonatore di chitarra, eternamente innamorato, con una comicita’ velata di
tristezza. Indossa un’ampia giacca bianca, stretta in vita su calzoni
bianchi, con accessori neri.
6.- G I A N D U I A
Gianduia e’ la piu’ popolare
maschera del Piemonte, il re di Torino durante il Carnevale. Gianduia
nasce ad opera di un burattinaio che aveva un enorme successo con il suo
burattino chiamato “GIRONI”, che in dialetto piemontese significa
Gerolamo. Un contadino simpatico, arguto e furbo, un certo GIOAN d’la
douja, cosi’ chiamato perche’ in qualunque osteria entrasse chiedeva un boccale
di vino (douja, in dialetto piemontese). GIOAN vestiva con una lunga
giacca marrone bordata di rosso, un panciotto giallo, calze rosse e brache di
fustagno e in testa un cappello a tre punte, il tricorno, e aveva un codino
girato all’ insu’legato con un bel nastrino rosso. Sul collo portava un
fiocco verde oliva e un ombrello sempre dello stesso colore. Aveva le
scarpe di color nero e i calzini rossi. Il suo nome fu presto abbreviato
in Gianduia, divenne un burattino di grande successo e, in seguito, la maschera
ufficiale di Torino. Gianduia e’ quindi un galantuomo, di carattere
allegro con buon senso e coraggio, ama il buon vino e la buona tavola ed e’ il
personaggio sempre presente nelle feste popolari torinesi, dove non manca
neppure la sua fedele compagna Giacometta, con la quale, nei giorni di
carnevale, gira su una carrozza di gala e va a fare visita ad ospedali, ospizi
e ad ossequiare le autorita’ cittadine.
7.- B R I G H E L L A
Brighella e’ una maschera
tradizionale dell’Italia, che proviene dalla Lombardia precisamente da
Bergamo. Il suo personaggio era originariamente quello del servo buffo e
intrigante, astuto (il nome Brighella deriva da “briga”) al punto che non si riesce
mai a capire se la furberia sia un voluto abbandonarsi al gioco degli inganni e
se la balordaggine non nasconda una buona dose di finezza. Vivace e
insolente con le donne, chiacchierone coraggioso con i poltroni.
Brighella indossa giacca e pantaloni decorati di galloni verdi; ha le scarpe
nere con i pon pon verdi; il mantello e’ bianco con due strisce verdi, la
maschera e il cappello sono neri. E’ un servo sempre in cerca di
avventure. Normalmente e’ lui che inizia a litigare, e’ un attaccabrighe
e da questa sua caratteristica prende il nome Brighella. Suona e canta
molto bene, e’ un tipo spiritoso e scherzoso. Nelle rappresentazioni
teatrali talvolta lo fanno agire come un personaggio fedele e altruista.
8.- R U G A N T I N O
Il suo nome deriva dal verbo
romanesco “ruga”, cioe’ “protestare con arroganza”. Rugantino e’ del
Lazio; veste con un cappello rosso, alto, tipo gendarme, ha un colletto
plissettato, una giacca marrone, lunga, orlata di giallo, un panciotto rosso,
calze a strisce orizzontali rosse e gialle, delle scarpe con fibbia. E’
un attaccabrighe, spesso si vanta senza averne motivo, e’ poltrone e crudele;
anche quando prende dei ceffoni conserva il suo carattere linguaccione.
9.- S T E N T E R E L L O
Tipica maschera della Toscana,
indossa una giacca blu con il risvolto delle maniche a scacchi rossi e
neri. Ha un panciotto puntinato verde pisello e dei pantaloncini scuri e
corti. Ha una calza rossa e una a strisce bianco – azzurro e le scarpe
nere. In testa porta un cappello a barchetta nero e una parrucca con il
codino. E’ molto generoso con chi e’ piu’ povero di lui, e’ dotato di
arguzia e di saggezza che, unite all’ottimismo, gli fanno superare le
avversita’ della vita.
10.- S C A R A M U C C I A
Scaramuccia e’ una maschera
napoletana, della Campania. Questa maschera indossa un berretto nero alla
basca, sembra una cuffia da letto. Sul viso porta una maschera
nera. La giubba corta a righe nere e grigie scure la porta sborsata con
una cinta. Scaramuccia porta un colletto bianco alla Stuarda, fatto di
pizzo. Sopra indossa un mantello nero. I calzoni sono a meta’
ginocchio, completati da lunghe calze. Le scarpe sono nere e a punta e
hanno un fiocchetto all’altezza della caviglia. E’ un tipo spaccone, ma,
in realta’ sta quasi sempre in silenzio; in un modo o nell’altro prende ogni
giorno qualche botta! E’ uno scansafatiche eccezionale: come lui non c’e’
nessuno!
11.- M
E N E G H I N O
E’ una maschera che viene
dalla Lombardia precisamente da Milano. Questa maschera e’ nata alla fine
del Seicento. Porta il tricorno, un cappello con tre punte, la parrucca
con un codino, la giacca lunga rossiccia e marrone, i calzini in cima al
ginocchio verdi e in fondo le calze a righe rosse e bianche. Sotto la giacca
indossa una camicia gialla con ai bordi del pizzo e un fazzoletto intorno al
collo. Le scarpe sono marroni, della forma di una volta, con una fibbia
davanti. In mano porta un ombrellino rosa. Il suo vero nome e’
Domenico, mentre il diminutivo e’ “Domeneghin”. Personifica la maschera
milanese che risponde, sempre pronto, alle domande spiritose.
12.- G I A N G U R G O L O
Il suo nome significa
“Giovanni dalla gola piena”: fu ideato dai Calabresi che volevano mettere in
ridicolo le persone che imitavano i cavalieri siciliani spagnoleggianti.
Ha un lungo naso, un’andatura bellicosa e porta sempre un cappello di feltro a
cono. Nei suoi pranzi consuma carretti di maccheroni, molto pane e intere
botti di vino. Adopera la spada per inezie, ma e’ sempre pronto a fuggire
come il vento.
13.- C A P I T A
N S P A V E N T A
Capitan Spaventa e’ una
maschera tradizionale della Ligura del XI secolo. Ha un vestito a
strisce colorate, gialle e arancioni, un cappello a larghe tese abbellito con
piume colorate, ricchi stivali e una spada lunghissima che trascina facendo
molto rumore. Ha dei lunghi baffi ed un pizzo castano. E’ uno
spadaccino temerario che combatte piu’ con la lingua che con la spada (cioe’
parla e discute molto). Era solito prendere in giro gli ufficiali di quel
tempo.
14.- B U R L A M A C C O
Maschera ufficiale del
Carnevale di Viareggio e’ Burlamacco, un pagliaccio che veste indumenti presi
da varie maschere italiane: una tuta a scacchi bianchi e rossi, ripresa dal
costume di Arlecchino, un pon pon bianco rubato dal camicione di Pierrot, una
gorgiera bianca alla Capitan Spaventa, un copricapo rosso, su imitazione di
quello di Rugantino, e un mantello nero, tipico di Balanzone. Il nome
Burlamacco deriva da Buffalmacco, pittore fiorentino e personaggio del
Decamerone, ma e’ anche legato al cognome lucchese Burlamacchi.
15.- F A R I N E L L A
Maschera tipica del Carnevale
di Putignano e’ Farinella, simile ad un jolly, con un abito a toppe multicolori
e sonagli sulle punte del cappello, delle scarpe e del colletto. Prende
il nome dalla farinella, antichissimo cibo povero del mondo contadino, a base
di ceci e orzo abbrustolito.
16.- S A N D R O N E
E’ una tipica maschera dell’
Emilia Romagna. Il suo cappello sembra una cuffia da notte: e’ di lana
rossa. Porta una giubba verde, una panciera bianca con pallini rossi, i
calzoni corti color marrone, le calze rigate bianche e rosse. Le scarpe
sono molto grosse. Ha il faccione color vino, di cui e’ molto amico; spesso
ha in mano un fiasco di vino rosso. E’ il caratteristico contadino
ignorante, ma pieno di buon senso e di furberia: talvolta e’ falso e
bastonatore, cioe’ ama picchiare, a ragione o torto.
17.- T R U F F A L D I N O
Maschera italiana, il cui nome
ebbe ispirazione forse da due personaggi di commedia che avevano in comune il
nome di “truffa”. E’ un servo furbo e imbroglione.
18.- M E Z Z E T T I N O
Maschera della Commedia
dell’Arte. Il suo costume era quello di un servo, ma poi grazie ad Angelo
Costantini interpreto’ un personaggio vicino ad Arlecchino.
19.- F R I T T E L L I N O
Tipo di servo e raggiratore
delle Commedia dell’Arte; e’ il nome di uno degli Zanni raffigurati nella
raccolta di stampe.
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