Atto 1 (Nella casa di Arlecchino; una stanza assai povera)
Arlecchino: signor dottore, sto molto male
Dottore: dove, figliolo mio, dove?
Arlecchino: nelle tasche
Colombina: ha il vizio di tenerle sempre vuote
Dottore: vediamo… uhm! E’ un vuoto spaventoso! (esamina una tasca…). Ma
che cos’è questo seme?
Arlecchino: sarà un chicco di grano, o di miglio, avanzato da quelli
che offro ai piccioni sulla piazza
Dottore: (esamina il seme) Ma no, ma no… Questo è un grano d’oro…
Granum auriferum… perbacco! Vale un tesoro!
Arlecchino: Un tesoro? Davvero? Qua, qua…
Dottore: Granum auriferum… rarissimo. Preziosissimo. Avete un vasetto?
Un po’ di terra?
Colombina: sì sì
Dottore: pianterete questo grano, e in capo a sei mesi la pianta vi
darà tanti pomi, tutti d’oro!
Arlecchino: oh, pomidori!
Dottore: dico che saranno pomi fatti d’oro. Però perchè la pianta dia
il suo frutto, bisogna annaffiarla…
Colombina: con l’acqua fresca?
Arlecchino: con la malvasia?
Dottore: no, col sudore della fronte. Tu poi, Colombina, ascoltami
bene. (parla sottovoce a Colombina)
Atto 2 (la medesima stanza, che ha un aspetto meno misero. Sul
davanzale della finestra c’è un vasetto con una piantina)
Brighella: (entrando) C’è Arlecchino?
Colombina: è a lavorare
Brighella: anche oggi? Povero amico mio, è ammattito. Perduto.
Spacciato.
Colombina: voi siete un uomo perduto, che passate i giorni all’osteria
e vorreste tascinare anche gli amici alla rovina!
Brighella: badi come parla, signora Colombina, io sono un servo onorato
Colombina: non vi dico nè sì nè no, ma sono contenta che Arlecchino non
frequenti più la vostra compagnia. Ah! Eccolo che viene!
Arlecchino: (entrando in furia) Lasciatemi passare, che il sudore si
raffredda!
Brighella: e per non raffreddarti vai sotto la finestra?
Arlecchino: (curvo sul vasetto del davanzale) Devo provvedere
all’innaffiatura del mio grano dorifero
Brighella: grano? Dorifero? E con che cosa lo annaffi?
Arlecchino: col sudore, caro, col sudore della fronte!
Brighella: povero amico mio! E’ davvero ammattito! (esce di corsa)
Atto 3 (la stanza non ha più quell’aria di povertà che prima faceva
male. Vi è qualche mobile nuovo, e le tendine candide fanno allegria)
Arlecchino: eppure, comincio a credere che Brighella abbia ragione. Per
questo grano indorifero io lavoro dalla mattina alla sera. Lustro le scarpe ai
forestieri, spazzo le strade, porto lettere urgenti, scarico le tartane,
spolvero le insegne delle botteghe, scaccio le mosche… tutti i mestieri. E lui?
(guardando il vasetto sul davanzale). Il signor grano ha messo fuori un palmo
di piantina, e ancora nemmeno un pomo
Colombina: il dottore ha detto che ci vorranno sei mesi, caro
Arlecchino
Arlecchino: e proprio oggi scade il semestre
Colombina: ma davvero?
Arlecchino: verissimo, difatti ecco qui il dottore
Dottore: buongiorno, amici
Arlecchino: dottore, se è venuto per verdere il suo grano dorifero sta
fresco! Per ora niente.
Dottore: comincerò col visitare le tue tasche… Ehi! Andiamo molto
meglio! Qui ci sono tre monete d’argento!
Arlecchino: oh, a furia di sudare, ne è passato di denaro nelle mie
mani!
Colombina: è un bel gruzzolo, eccolo qui! (va al cassetto, ne trae un
rotolo di monete e lo mostra)
Arlecchino: possibile? Tutto questo denaro è nostro?
Colombina: sicuro. Da quando non vai più all’osteria e lavori, io ho
seguito con impegno i consigli del buon dottore. Cioè ho messo in serbo gran
parte dei tuoi guadagni, mentre non ti ho fatto mancare nulla; e ho anche
potuto pagare i debiti e abbellire un poco questa casa.
Dottore: come vedi, il granum auriferum ha mantenuto la promessa. I
suoi pomi sono nati nelle tue tasche.
Arlecchino: Ho capito! Bellissima cura
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