Pantalone sta leggendo un libro. Bussano alla porta d’ingresso e
Arlecchino va ad aprire; poi, con sgambetti e piroette, farà da spola tra il
visitatore e il padrone.
Cavaliere di Ripafratta: vorrei parlare col tuo padrone, è in casa?
Arlecchino: non lo so Cavaliere di Ripafratta: e allora fammi il favore
di andare a vedere
Arlecchino: non occorre, adesso glielo domando. (A Pantalone) Padrone,
c’è di là un tale che vorrebbe parlare con lei, che cosa gli dico?
Pantalone: Auff! Non si può stare un momento tranquilli. Digli che non
ci sono.
Arlecchino: Sta bene. (al cavaliere)Il mio illustrissimo signor
padrone, Pantalone dei Bisognosi, in casa non c’è.
Cavaliere di Ripafratta: ne sei certo?
Arlecchino: Certissimo. Me l’ha detto lui.
Cavaliere di Ripafratta: ebbene, io sono il Cavaliere di Ripafratta.
Digli che devo assolutamente parlargli. Si tratta di un affare che urge e che
non può essere rimandato.
Arlecchino: glielo dico subito! (A Pantalone) Quel tale dice di essere
il Cavaliere di Ripafritta e che si tratta di un affare che urge
Pantalone: quel tale è un seccatore! Gliel’hai detto che non sono in casa?
Arlecchino: gliel’ho detto, ma vuol parlare lo stesso
Pantalone: digli che non posso riceverlo, che sto poco bene, che sono a
letto ammalato.
Arlecchino: Signorsì. (al cavaliere) Eccellenza, il mio padrone non può
riceverla perchè sta poco bene. E’ a letto ammalato.
Cavaliere di Ripafratta: oh, mi dispiace. Ma sono capitato a proposito.
Ho studiato medicina e mi basterebbe tastargli un momentino il polso, per
sapere di che malattia è affetto. Va’ a dirglielo.
Arlecchino: Vado. (a Pantalone) Il Cavaliere ha fatto un grande
discorso.
Pantalone: insomma, non vuol andarsene?
Arlecchino: no, non vuol andarsene. Ma gli basterebbe tastarle il
polso.
Pantalone: vorrebbe tastarmi il polso? Digli che ho una malattia
contagiosa. Digli che ho gli orecchioni e se mi viene vicino se li prende anche
lui. Vai, corri.
Arlecchino: corro con tutte le mie gambe. (al cavaliere) Il mio padrone
ha le orecchie asinine e se uno lo tocca diventa un asino anche lui
Cavaliere di Ripafratta: niente paura! E’ una malattia che ho avuto
anch’io da bambino e chi l’ha avuta una volta non la prende più. Ma digli che,
per fortuna, ho con me una pomata prodigiosa e se mi permette di spalmargliela,
guarisce all’istante.
Arlecchino: E’ una vera fortuna! (a Pantalone) Dice che ha una
marmellata speciale da mettere sulle orecchie Pantalone: questa è una vera
persecuzione! Io voglio essere lasciato in pace. Digli che sono moribondo e sto
dettando il testamento
Arlecchino: è una buona idea. (al cavaliere) Il mio padrone è
occupatissimo a fare il testamento e deve farlo in fretta perchè sta per morire
Cavaliere di Ripafratta: il questo caso potrei essergli utile come
testimone e metter la firma sul documento. Va’ subito a dirglielo
Arlecchino: (a Pantalone) dice che potrebbe far da compare
Pantalone: digli che sono morto Arlecchino: (al cavaliere) il mio
padrone è morto
Cavaliere di Ripafratta: sono veramente addolorato. Vengo a recitare
una preghiera per lui. (Passa imperterrito davanti all’esterrefatto Arlecchino)
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Pantalone |
Arlecchino |
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